Nel cuore di Torino, la nuova mostra di Stefano Berardino è un omaggio alla FIAT
Dal 20 Ottobre all’8 Gennaio 2023
NH Collection Santo Stefano | Via Porte Palatine 19
Nel cuore di Torino, a due passi dal Duomo e dalle Porte Palatine, la storia della FIAT viene celebrata attraverso una mostra che ripercorre i modelli più iconici del brand torinese. L’idea è del giovane artista Stefano Berardino che venerdì 20 ottobre inaugura la sua nuova personale L’evoluzione del mito italiano all’interno degli eleganti spazi dell’hotel NH Collection Torino Santo Stefano realizzato dagli architetti Gabutti in pieno Quadrilatero Romano.
20 le opere portate in mostra da Stefano Berardino, il pittore ortese conosciuto come l’artista dei motori, che delle automobili, sua più grande passione, ha fatto il soggetto principale della propria produzione pittorica. Dalla storica 500A del 1936 all’attuale 500 Elettrica e Topolino 2023, passando per le storiche 500, quello di Berardino è un viaggio nei motori e nella storia della casa automobilistica torinese, attraverso i modelli più significativi che hanno reso la FIAT celebre in tutto il mondo.
L’inaugurazione si è svolta venerdì 20 Ottobre 2023 presso La Pista bistrot, il format PoP del famoso ristorante gourmet La Pista
Durante la cena firmata dallo chef Fabrizio Tesse con Francesca Camilla Pachera l’artista ha omaggiato una serigrafia in edizione limitata ritraente l’opera principale della mostra, la prima Fiat Topolino del 1936 agli invitati tra cui noti influencer torinesi: Petunia Ollister, Morsi Magazine, Monsu Barachin, Le Strade di Torino, Gynepraio, Food Fede, Dove Mangio a Torino.
Non solo “bei ritratti di automobile” ma accattivanti e fedeli riproduzioni delle quattro ruote di ieri e di oggi, le opere in mostra sono realizzate su tela, montata dall’artista stesso, e dipinte ad olio o acrilico, con spatola e pennelli, in un rigoroso stile grafico che strizza l’occhio alla Pop Art, su uno sfondo materico spesso impreziosito da sabbia e polvere di quarzo. Preciso e accorto, Stefano Berardino descrive le auto nella loro esattezza strutturale ma attribuendone un valore iconico che le rende simbolo, rimando a qualcosa di altro che va a toccare la parte più emotiva